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sabato 22 marzo 2008

La mostra della Cina a Palazzo Strozzi (alla corte degli imperatori)

il grande budda all'ingresso di palazzo strozzi per la mostra sulla cinaQuesta mattina ho accompagnato mia zia a vedere la mostra sulla Cina a Palazzo Strozzi (Cina: alla corte degli imperatori. Capolavori mai visti, dalla trazione Han all’eleganza Tang). Per evitare eventuali code ho deciso di comprare i biglietti della mostra su Internet (sul sito VivaTicket con poco più di 1 euro di supplemento). Molto comodo.
La mostra è bella, forse un po' piccola (8 sale), ma mi è piaciuta. Illuminata splendidamente, con belle didascalie (a parte quelle in rosso "con gli occhi dei cinesi" a volte un po' strane) in tre lingue: italiano, inglese e cinese. Gli oggetti, a volte posti su cumuli di sabbia rossa (che ricordano un po' i giardini zen giapponesi) appartengono al periodo d'oro della Cina - dal 25 al 907 dC - ed evidenziano il cosmopolitismo e il lusso di queste dinastie, in particolare quella Tang.
In alcune stanze si mostra la diffusione del Buddismo in Cina (interessante il periodo di reggenza di una imperatrice donna: Wu Zetian), che con la coscienza di quello che succede oggi in Tibet ci fa un po' rabbrividire.
In altre invece si trovano manufatti e statue che mostrano le varie arti della Corte Imperiale (una ballerina bellissima si trova nella quinta sala).
Molta attenzione è stata posta anche alle rappresentazioni di come i cinesi vedevano noi occidentali (esotici!). Infatti grazie ai ricchi scambi commerciali nella Via della Seta, in quel periodo i cinesi entrarono in contatto con i romani, i persiani, gli arabi, e tanti altri popoli. E' interessante come siano marcati, al limite della caricatura, certi tratti somatici.
Belli anche i cavalli dell'ultima sala.
Potete farvi un'idea dettagliata guardando il sito ufficiale della mostra (una volta tanto un sito ben fatto). La mostra dura fino a giugno, se potete andate a vederla. Costa 10 euro, ma ci sono diverse riduzioni (ad es. col parcheggio o se si ha CartaSi) e il giovedì sera è aperta fino alle 23.
Non ci vuole tanto a visitare la mostra, diciamo un'oretta abbondante.
Meno male che non ci vuole tanto a visitarla, anche perchè...
Noi avevamo parcheggiato al parcheggio della stazione. Sì, quello che costa 2 euro l'ora per le prime due ore e 3 euro dalla terza ora in poi, anche se devo riconoscere al personale una certa gentilezza e disponibilità con un piccolo contrattempo che abbiamo avuto col biglietto.

La palla che vedete nella foto in alto, dietro il Grande Buddha, è relativa all'altra mostra (Cina! Cina! Cina!) di arte contemporanea che si tiene nella Strozzina.

Dopo la mostra ci siamo concesse prima 2 passi in una Firenze graziata dalla pioggia e poi un super pranzo, di cui parlo nel prossimo post!

6 commenti:

  1. ecco
    giovedì sera è proprio l'ideale

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  2. Sul boicottare le Olimpiadi non sono del tutto d'accordo, ma questa mostra non andrò a vederla nonostante apprezzi questo tipo di arte. Neanche fosse gratis.

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  3. anche io ero in dubbio
    ma poi ho letto che parlava appunto del buddhismo. opere di un periodo in cui non solo questa religione non era perseguitata ma anzi promossa dalla Corte.
    cmq capisco anche io avevo questo pensiero appena saputo della mostra.

    quella sotto, alla strozzina, credo sia addirittura di 3 artisti che si contrappongono al regime. (ma non sono sicura).

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  4. La mostra è molto bella, fa apprezzare una cultura millenaria, tutte le opere sono antecedenti all'anno 1000... L'allestimento è ben curato e le didascalie spiegano e aiutano ad inquadrare storicamente le opere. Invece in biglietteria ho avuto un piccolo disagio (non troppo educata la signorina) ma la mostra ripaga.

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  5. Il tema delle Olimpiadi è complicato, quello che penso del regime cinese è invece molto chiaro. Mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa sul Tibet ed invece...... beh lo faccio io sul mio blog. In fin dei conti hai sempre detto che non ti vuoi occupare di politica anche se questo è un problema di diritti umani. Essere stati in Tibet solo 6 mesi fa e rivedere i luoghi sacri con auto in fiamme, i monaci arrestati e portati nei campi di rieducazione ci fa star male.
    Tante cose che non andavano le avevamo viste; la repressione, la mancanza di libertà e l'asfissiante presenza di militari ovunque. E poi la paura negli occhi dei tibetani se solo nominavi il Dalai Lama (lì l'hanno soppresso per decreto 10 anni fa). Nelli che tristezza...... e scusa lo slogan, ma non si gioca con i diritti umani. (PS vorrei fare qualcosa per la causa tibetana, hai qualche idea?)

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  6. caro Archetto capisco e condivido la tua rabbia.

    qualche tempo fa ho fatto 1 post chiedendo perchè il Dalai Lama non fosse ricevuto da nessuno in Italia.
    e tutti mi dissero "ingenua, non lo sai che siamo sudditi economici della Cina?" e che non possiamo ribellarci a certe logiche economiche.

    anche io sono arrabbiata e tante volte ho pensato di scrivere qualcosa. ma poi ho pensato che su un blog "frivolo" che parla di aperitivi o serate fra locali, forse a nessuno importava. chissà...

    pero' posso inoltrare mail, far girare messaggi e petizioni.

    e aprire gli occhi a chi li ha chiusi.

    ti consiglio questo sito:
    http://www.avaaz.org/it/

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