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venerdì 27 marzo 2009

Non sparate sul postino!

Una vecchia farsa di Derek Benfield, autore americano poco noto ma dalla scrittura originale e molto divertente, giocata su doppi sensi e mitragliate di “gags”. Il ritmo è serratissimo, i tempi comici ancor di più.
In programma al Cantiere Florida domenica e lunedì. Visto che tanto piove concedetevi una bella serata a teatro.

Il testo originale è esageratamente lungo, ripetitivo, spesso inutile. Aveva bisogno di una rinfrescata, di una bella dose di tagli e soprattutto di una chiave o uno “stile”. Ho diretto “Non sparate sul postino” come se fosse una situation-comedy o sit-com, praticamente un’invenzione anglosassone. La sit-com, o sitcom, è un genere di commedia nata per la radio ma oggi rappresentata soprattutto da serie televisive. E' rappresentata dall'uso di una singola ambientazione, per esempio una stanza di una casa. E in questo ambiente le situazioni diventano sempre più paradossali provocando grasse risate. Il nostro spettacolo si svolge interamente all'interno della sala da pranzo del Castello di Elrood (Elrood Castle), i personaggi sembrano usciti da un luna park e sono esilaranti. Li ho voluti caratterizzare alla mia maniera, lasciandomi andare alla fantasia e all'istinto. Ho volutamente premuto il pedale dell'acceleratore e lo spettacolo è velocissimo, esageratamente comico, assurdo, pazzo, corre a briglie sciolte mostrandoci situazioni e personaggi stralunati e simpaticamente matti. Macchiette, caricature, urletti isterici, voci roboanti, tutto è amplificato al massimo. La vicenda si svolge in un castello i cui proprietari, a corto di finanze, sono costretti ad aprire al pubblico. Al centro della storia un quadro di grande valore, due buffi ladri vendicativi, una lady decaduta e (nella mia versione) alcoolizzata , il suo pazzo marito che ama il tiro al postino, una camerierina dalla confusa identità ed altri personaggi esilaranti con le loro manie e con i loro piccoli problemi. E tutto assolutamente “very scottish “(molto scozzese!). Anche il linguaggio'ho voluto farlo impazzire trasformandolo qua e là in una sorta di “italobritish”. Insomma, ci siamo voluti divertire, abbiamo giocato col testo e col castello di Elrood e vi chiediamo di giocare con noi. Per una sera almeno, prendeteci per mano, lasciatevi andare insieme a noi e non pensate troppo!
Massimo Stinco

1 commento:

  1. Oh, caspita...mi devo rileggere il testo originale........intendo in madre lingua....per apprezzare..questa nuova edizione??

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